I 25 CAPITOLI DELLA SERIE "ANDATA e RITORNO" SONO ON LINE SULLA DIGITAL LIBRARY DELLA SARDEGNA.

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REALIZZATI:
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GLOCAL-L'ARTE E L'ISOLA introduzione e conclusioni di Achille Bonito Oliva video arte 80min


"ANSIA D'INFINITO- MARIA LAI" (AIM TO INFINITY) HD 16/9 52min
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A Roma: Domenica 5 aprile /09 proiezione alla Sala Kodak della Casa del Cinema (villa Borghese) di un estratto di Sardegna Andata e Ritorno dedicato a musicisti e attori.

IN PREPARAZIONE: STAZIONI DI CAMBIO


INFO e CONTATTI



televisiva andata in onda ed e' stato costruito anche per essere aggiornato. A tale scopo e' utile che i protagonisti della serie inviino alla mail dedicata l'aggiornamento delle loro attivita'all'indirizzo: andataeritorno2008@libero.it
REPLICHE/ MESSE IN ONDA: aggiornamenti in corso contatta il sito periodicamente
nella foto: immagini dal set
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Cerca gli articoli che ti interessano scorrendo la pagina o utilizzando l'archivio a destra della pagina nei mesi Luglio, Agosto, Settembre e Ottobre. Il numero del capitolo corrisponde a quello della messa in onda della puntata. In fondo al post trovi il link in rosso che ti connette al video.

PRESENTAZIONE

“La retroguardia di oggi sarà l’avanguardia di domani, perché la terra gira!” scriveva la Yourcenar qualche decennio fa. E apriva una questione straordinaria: ogni cosa torna “ab initio”, il tempo è ciclico, non una freccia lineare come siamo abituati a concepirlo: passato, presente e futuro.
In Sardegna permane qualcosa del tempo ciclico, nel tradizionale “ballu tundu” ad esempio, ma anche nella funzione cosmizzante del nuraghe, o nel gesto dell’artista Sciola che sostituisce una scultura col gesto dell’atto della semina e che dichiara “il mio tempo non ha tempo”.
Si può capire la bellezza di un evento che ogni anno si ripropone in quel momento e in quel luogo, solo se s’intende con l’eterno ritorno.
Come tutti coloro che vivono su un isola (e pensano di essere “isolati”), molti sardi hanno pensato a riscattarsi dall’isolamento andandosene e cercando spesso con maggior volontà di altri di avere successo e opportunità altrove.E spesso ci sono riusciti mimettizzandosi nel “melting pot” culturale indistinto e soffrendo di questa mimesi. Oggi molti di loro si stanno accorgendo di essere seduti su un patrimonio straordinario, forse perché più puro, ingenuo, incontaminato, e che seduti sopra non si vede, mentre si vede l’altrove.
Ora affrontano il viaggio con una consapevolezza nuova, si spostano per vedere meglio, non per tagliare le radici e spesso tornano al punto di partenza. Molti di loro hanno capito che l’obiettivo non sarà più importare modelli continentali, senza discrimine, svendere patrimoni paesaggistici, spiagge, scambiare tradizione con il folclore con il rischio che la maschera a lungo andare, diventi volto. Non cercano più fuori ciò che hanno dentro perchè il loro luogo d’origine è già uno straordinario continente, ricchissimo di cultura.

Abbiamo voluto testimoniare e auspicare non priva di contraddizioni, questa nuova consapevolezza del “viaggio”. Lo abbiamo fatto attraverso la testimonianza di 100 “viaggiatori”, giovani, professionisti celebri, sardi e non.
Il lavoro, realizzato per la messa in onda in 25 puntate di 24’, si è sviluppato con un percorso narrativo di cui sono attori i testimoni stessi, senza voice over,o interviste e sovrapposizioni di pensiero.
Un antologia etnografica e antropologica che nasce dal confronto, dal filo che lega i ritratti dei personaggi l’uno all’altro, all’ esperienza che evocano e che illustriamo, alla storia del territorio e della loro cultura.
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"Sardegna Andata e Ritorno" è scritto e diretto da Clarita Di Giovanni.

1. l'INTRODUZIONE


La puntata introduttiva presenta le successive attraverso le testimonianze di 20 dei 100 ospiti della serie legate dalle considerazioni e i commenti di Giulio Angioni, antropologo.

2. Il RING e la SCENA

Giuliano Oppes attore a Roma si racconta. In Sardegna voleva fare il pugile come suo padre, ma e’ stato costretto a scegliere la danza per poter rimpiazzare il partner della sorella ballerina. Fu proprio il padre a costringerlo ma la danza gli ha permesso di intraprendere la carriera di attore di cui oggi e’ fiero.
Senza Andrea: Il suo primo lavoro fu un videiclip con i Tazenda nel ’91. Il gruppo era allora guidato da Andrea Parodi scomparso un anno fa che ricordiamo con con gli altri due componenti della band (Gino Martelli e Gigi Camedda) e con Beppe Dettori il nuovo cantante.
La dizione / Un’isola sul Tevere/ Geometra mancato : 3 giovani attori a Roma: ALESSANDRO COSSU/ EMILIANA GIMELLI/ MAURIZIO BARBAROSSA
Difficolta’, soddisfazioni, aspettative…
Ferryboat un siciliano sardo: Tiberio Murgia attore. A Roma, il Ferryboat dei mitici Soliti Ignoti di Monicelli racconta l’incontro casuale col maestro della commedia italiana che nel ’58 gli cambio’ la vita, mentre faceva il lavapiatti in un ristorante romano. Si rammarica da sardo di aver interpretato per tutta la vita la maschera di un siciliano che gli si appiccico’ addosso dopo quel fortunato esordio.

2. Il RING e la SCENA Video

3. RISTRUTTURARE la MEMORIA

Anna Mura Sommella, nuorese, che da 50 anni vive a Roma dove sovrintende i Musei Capitolini, ci conduce attraverso le sale dello splendido museo ristrutturato. Rievoca le sue origini sarde e il legame di alcuni capolavori con la sua terra. Il suo racconto si intreccia con quello di Marco Delogu, fotografo e direttore del Festival FotoGrafia di Roma, appassionato di cavalli e di Sardegna a cui lo legano profondi legami familiari e culturali. Interviene Pasquale Chessa, vice direttore di Panorama, algherese, profondo conoscitore “anti-folklorico” di cultura, personaggi e aneddoti storici della sua terra d’origine.
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Anna Mura Sommella è l'anima dei Musei Capitolini (museicapitolini.org). Soprintendente del polo museale romano, guida come direttore la maggiore istituzione museale civica di Roma. I Musei Capitolini accolgono ogni anno più di mezzo milione di visitatori con un notevole incremento negli ultimi anni anche dovuto alla grande opera di restyling museologico e architettonico avviato dalla Sommella. Sotto la sua direzione infatti sono state avviate e completate le principali campagne di ampliamento dei Musei (tra cui la nuova luminosa sala ovale del Marco Aurelio disegnata da Carlo Aymonino, il nuovo tabularium e l'apertura della nuova appendice dei Capitolini presso la Centrale Montemartini), la risistemazione delle collezioni attraverso nuovi criteri storici nonché il restauro di importantissime opere tra cui La Lupa Capitolina e la Medusa del Bernini solo nell'ultimo anno.
Ma è il cuore di archeologa che ha portato la Sommella a quello che è forse uno dei ritrovamenti archeologici più clamorosi: le fondazioni del tempio di Giove Capitolino (il più antico edificio del Campidoglio, età dei Tarquini) visibili ora proprio nella nuova sala del Marco Aurelio.
Pasquale Chessa ovvero "meglio fare il Vice". Una vita nel giornalismo passando da Epoca a l'Espresso, L'europeo e ora Panorama. Fonte inesauribile di storie, racconti e aneddoti, conosce la sua terra e le sue contraddizioni nel profondo, anche linguistiche : "Nùoro o Nuòro? Bérlinguer o Berlinguèr?". Di Alghero, attivo nel giornalismo da quando ha 20 anni con una formazione tutta romana. Roma, dove vive, è il polo imprescindibile del suo lavoro anche se il vero lusso dice lui è poter scegliere di tornare in Sardegna quando vuole.
Marco Delogu (marcodelogu.com) è come molti sardi impegnato su più fronti. Fotografo e direttore del Festival della Fotografia di Roma, affascinato da tutto ciò che riporta a miti ancestrali: storie di cavalli e fantini (il Palio di Siena e Capannelle), ritratti di artisti, scrittori, compositori, assassini e cardinali, reportage storico artistici (gli etruschi, la Roma antica e le mostre ai Musei Capitolini). E' una vita che ha origini antiche quella che Delogu ferma nelle sue immagini, spesso in un bianco e nero di grande bellezza.
Erri de Luca di lui scrive
: "Delogu ha inseguito un tempo facce ferme, ritraendo statue. Poi ha cercato facce di vecchi contadini, fattezze di una vecchia resistenza. Ora ferma facce in fuga." [Introduzione al libro "Cattività"].


3. RISTRUTTURARE la MEMORIA video

4. L'EQUILIBRIO

Ornella D’Agostino (www.carovane.org) danza sulle rocce a Cagliari. Ha vissuto e lavorato in giro per l’Europa , ora e’ tornata in Sardegna con progetti e nuove influenze, un patrimonio personale arricchito, che rivitalizza il suo lavoro nella danza contemporanea.

Francesco Origo genovese, vive a Quartu e porta il suo teatro di porto in porto navigando a vela. Regista e attore forma e dirige insieme a Massimo Zordan, la compagnia Cajka composta solo da giovani sardi. Una scuola di teatro e di vita ricca ed essenziale [www.cajka.it] .

Raimondo Dore accompagna il racconto suonando il sax sul mare (vedi scheda Dore). Infine Lea Gramsdorff attrice tedesca che vive a Cagliari racconta il piacere e la sofferenza per la sua difficile scelta.

Chiudono le immagini di Giuliano Oppes (vedi scheda) il viaggiatore sulla nave accompagnato da un testo che ricorda Sergio Atzeni autore de “Il quinto passo e’ l’addio”.

4.L'EQUILIBRIO video

5.L'ORDINE ASTRATTO/FRAGILITA' e SERIALITA'/ il TRAGEDIOGRAFO/ SENZA PAROLE


Quattro artisti sardi contemporanei a confronto:
Un maturo astrattista, Giovanni Carta, che abbandona presto il realismo accademico per dipingere tele monocrome, dopo aver intercettato i grande maestri europei della pittura astratta.
Un giovane serialista Gianni Nieddu che staziona davanti alle sue opere e le racconta.
Un autore che si sta dedicando con grande energia anche alla pittura, Filippo Martinez , dando forma alle sue storie prima scritte e filmate.
E Pinuccio Sciola, artista senza parole che suona con le sue sculture in pietra, arcaiche e contemporanee , senza tempo…


5.L"ORDINE ASTRATTO Video

6. L'ALTARE NELLA ROCCIA/ IL NURAGHE e LA CITTA'/3 TENORES

Franco Laner docente a Venezia e autore del discusso “Accabbadora” splendido testo sulle costruzioni nuragiche e il loro significato e’ davanti alla roccía di S. Stefano ad Oschiri , misterioso altare post megalitico, unico nel suo genere e semisconosciuto. Giorgio Pala di Oschiri sta cercando di dare al luogo la giusta visibilità attraverso la sua associazione e si confronta a distanza con Laner cercando d’interpretare il significato delle forme nella sacralità del sito.[www.sufurrighesu.it]
Maria Ausilia Fadda soprintendente ai Beni culturali, ci racconta come nasce il Parco archeologico di Nuoro. L’accidentale scoperta di un villaggio nuragico intorno al nuraghe Tancamanna e le difficoltà affinché diventi risorsa per la città che lo assedia.
Infine a Bitti con tre dei quattro tenores: dal paese nel cuore della Barbagia in giro per il mondo con l’etichetta di Peter Gabriel, ma con un legame al territorio imprescindibile


7. CUORI SELVAGGI


Dore al piano spalanca la porta del suo studio. Si muove pochissimo da Alghero la sua città, ma il suo grande talento naturale si nutre della musica stessa.
Gabriella Rosaleva, raffinata autrice di cinema negli ’80, ha vissuto altrove prima di trasferirsi in Sardegna a Roccadoria, uno splendido paese di 100 anime. Ma non si e’ ritirata per questo dal mondo.
Neria de Giovanni (www.nemapress.com) con la sua casa editrice parla e si occupa di donne scrittrici e vive tra Roma e Alghero, mentre Guglielmo Aru introduce gli scrittori MilenaAgus e Massimo Carlotto (MassimoCarlotto.it) che ha incrociato in scena nel suo lavoro di attore.

Benito Urgu nel suo abitat a Marrubiu vicino a Oristano. Uno dei primi comici cabarettisti sardi ad avere un esito nazionale, croce e delizia dei suoi estimatori per una fama nazionale sfiorata più volte e mai veramente conclamata, una maschera arguta da cui molti hanno attinto. Fra le sue roulottes ci racconta che tutto comincio’ dal circo. www.benitourgu.it

8. TRACCE METROPOLITANE

AMANZIO FARRIS, giovane architetto a Roma e ricercatore alla Sapienza, percorre il Foro Italico: il modernismo e l'architettura del Ventennio è fra gli interessi che lo hanno portato nella capitale da Cagliari. Ammira Piranesi ,un veneto che ha interpretato la Roma settecentesca meglio di altri, e ricorda Nivola emigrato a NY e il paesaggio megalitico e roccioso sardo, un riferimento che non ha perduto nel suo lavoro progettuale.

IL PESO DEL VUOTO
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ENRICO CORTE (www.enricocorte.net) è un affermato artista contemporaneo e un performer. A Cagliari negli anni '80 si poneva in bilico su grandi spazi vuoti per evocare la presenza e il peso del vuoto. Poi si è spostato a Roma dove ha continuato la sua ricerca e oggi è in partenza per N.Y. , il prossimo trasferimento. Il suo lavoro, raccontato da lui attraverso immagini, opere e video, e la sua sintesi: " Cambiare il proprio destino, la propria identità è un percorso di libere possibilità creative e di vita".
FRATTURE.
ANDREA NURCIS (www.andreanurcis.net) scultore e coautore con Enrico in numerosi video d'arte (Home video, Jumping) mostra a noi una sua opera Krania, ultima eseguita in Sardegna, prima del trasferimento a Roma. Una calotta cranica in bronzo che presenta una frattura che evoca la sua dalla terra d'origine, da cui sono scaturiti nuovi percorsi di ricerca.
LUCIDO SOTTILE.(www.lucidosottile.com) Michela SALE MUSIO e Tiziana TROJA dirigono Lucido Sottile un gruppo teatrale d'avanguardia storico a Cagliari , a cui insieme dal 2004 hanno dato nuovo impulso. Il loro incontro e il loro lavoro dentro e fuori la Sardegna.
LA FUGA DI JACOPO
Jacopo CULLIN, "cabarettista per caso", qualche anno fa si è trovato da un giorno all'altro al centro di un'improvvisa popolarità in Sardegna. Ma stava diventando ostaggio dei suoi personaggi comici.Non ce l'ha fatta a reggere il colpo ed è fuggito a Roma per studiare ed evitare l'ansia dell'impatto con il pubblico. Oggi dopo l'esperienza con la scuola dell'americano Michael Margotta di cui è diventato membro a vita (www.michaelmargotta.com), è pacificato e può tornare a fare i suoi spettacoli in Sardegna divertendosi.

9. ATLANTIS IL MITO e L'IDENTITA'


SERGIO FRAU giornalista e inviato a La Repubblica introduce la sua importante ricerca sulle Colonne d'Ercole che lo impegna da qualche anno. Il suo libro ha venduto nella sola Sardegna circa 20 000 copie. In seguito reti televisive, mostre e pubblicazioni hanno diffuso gli esiti (e il successo) del suo studio che sposta le mitiche Colonne d'Ercole descritte da Platone, da Gibilterra al canale di Sicilia e apre nuove possibilità per la perduta Isola di Atlante. Era la Sardegna? si chiede Frau. Quei nuraghe del Sinis, sommersi dal fango e fotografati dall'alto da FRANCESCO CUBEDDU dimostrano realmente che l'isola fu sconvolta da un uno tsunami che ne ha interrotto drammaticamente lo sviluppo e indotto i superstiti all'esodo in Egitto (gli Shardana) o sulle alture appenniniche? Molto farebbe presumere di sì e Frau ce lo spiega. La ricerca continua..Si aprirebbe in questo modo un nuovo capitolo sulla tanto dibattuta "identità" dei sardi, problematica per loro stessi (come testimonia OMAR CONGIU giovane e colto autore televisivo), compressa in un mondo arcaico e primitivo che ormai sappiamo non ha nulla a che vedere con la Sardegna nuragica e le sue 20 000 torri ("la Sardegna dell'epoca era come Manhattan", dice Frau). Qual'è allora la vera identità sarda, rintracciabile forse anche nel Mito, e finora compressa, quasi castrata come dichiara FRANCISCU SEDDA semiologo alla Sapienza che ha analizzato e "tradotto" la tradizione sarda nei suoi libri, mettendo in discussione l'eredità troppo riduttiva dei padri. Frau, Congiu e Sedda da diverse sponde provano a tracciare la nuova possibile "identità", ormai fortemente sostenuta da molti studiosi. E Cubeddu commenta le immagini aeree colte nei suoi voli in parapendio.
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Sergio Frau ( www.colonnedercole.it) è giornalista e scrittore.
Lavora al quotidiano La Repubblica dal 1975 per il quale, dopo avere curato vari supplementi, è inviato di temi culturali.
Ha scritto il saggio Le Colonne d'Ercole - Un'inchiesta (2002) in cui avanza la teoria che le mitiche colonne di cui parla Platone andrebbero identificate non con lo Stretto di Gibilterra, ma con il canale di Sicilia. Secondo tale scenario la leggendaria isola di Atlante, di cui parla Platone nei suoi dialoghi con Timeo e Crizia, coinciderebbe con la Sardegna.
Il popolo che edificò i nuraghi potrebbe essere il misterioso popolo dei Šardana o Šerden, citati tra i "popoli del mare" che secondo le cronache degli antichi egizi tentarono di invadere il Regno d'Egitto. Altri sarebbero emigrati nella penisola italica, e questa sarebbe l'altrimenti misteriosa origine degli Etruschi.
Nell'aprile del 2005 un simposio sui temi del libro si è tenuto nella sede dell'UNESCO a Parigi, insieme alla mostra "Atlantika: Sardaigne, Ile Mythe" sulla Sardegna nuragica. (da Wikipedia)
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Franciscu Sedda nato a Carloforte nel 1976, è un semiologo delle culture, docente presso le università di Roma “Tor Vergata”, Roma “La Sapienza”, Sassari. Ha ricoperto incarichi didattici anche presso l’università di Bologna e le università private di Roma “LUISS – Guido Carli” e “Link Campus – University of Malta”.
Ha ricevuto da Umberto Eco il premio “Sandra Cavicchioli” per la miglior tesi di laurea in Semiotica nel biennio 2000-2001. Da allora ha pubblicato i volumi Tradurre la tradizione (Roma, 2003), Tracce di memoria (Cagliari, 2002 e 2005), La vera storia della bandiera dei sardi (Cagliari, 2007) dedicati alla storia coscienziale, politica e antropologica dei sardi e della Sardegna.
Ha inoltre curato il volume Glocal. Sul presente a venire (Roma, 2005) che raccoglie interventi di studiosi di fama internazionale sulle implicazioni sociali e culturali della globalizzazione.
Franciscu Sedda è stato ideatore e fondatore, tra gli altri, del movimento politico indipendentista nonviolento e non nazionalista iRS – indipendéntzia Repùbrica de Sardigna.
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Francesco Cubeddu, è un escursionista, pluripremiato pilota di parapendio e paramotore dal 1992 Si occupa di fotografia aerea con particolare predilezione per i siti archeologici e il territorio della Sardegna. Nel concorso letterario fotografico a tema aeronautico “Il Mio Cielo” dell’Aero Club d’Italia e dell’editrice La Mandragora, è risultato vincitore nel 2004 e nel 2007 .
Le sue foto aeree dei nuraghi del Sinis, sono parte fondamentale della mostra ideata dal giornalista Sergio Frau: Atlantikà, Sardegna Isola Mito, e del relativo catalogo. La mostra è stata ospitata all’aeroporto di Cagliari-Elmas, a Parigi nella sede dell’UNESCO, nel museo di Rimini, all’Accademia dei Lincei a Roma e al museo delle Scienze di Torino. Attualmente una sua mostra di foto aeree dedicata al territorio del Sinis ( Sardegna centro occidentale) è ospitata all’Antiquarium Arborense di Oristano.
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Omar Congiu trentenne, lavora a Roma come autore televisivo.
Laureato a Cagliari in Lettere Moderne ha poi conseguito Master in Comunicazione Istituzionale presso l' Università di Tor Vergata e in Marketing e Comunicazione.Consulente editoriale e marketing in vari progetti di RaiSat e Gambero Rosso.
Fra le attività realizzate e in corso: Realizzazione contenuti siti web, Ideazione e gestione campagna di web marketing,organizzazione lancio di nuove strutture ricettive,Realizzazione piani comunicazione e ufficio stampa.

10. I MASTROS di ORANI


Salvatore Niffoi scrittore, ci porta davanti alla casa dove e’ nato nel 1950. Racconta i maestri che lo hanno iniziato all’esperienza della vita (non solo di scuola ma mastri del ferro, del muro, del panno, minatori) e le prime letture,prima i fumetti, poi i classici francesi del nonno. Gli studi, i viaggi famelici da giovanissimo l’ansia di conoscere e poi il voluto ritiro di nuovo ad Orani senza mai uscire per 30 anni da 75 al 2005, anno del primo successo con Adelphi. Oggi pur costretto a muoversi dichiara che il legame col paese in cui vive e’ un bene imprescindibile.
Costantino Nivola [www.museonivola.it] artista scultore morto negli Usa nell’88 e nato a Orani, viene ricordato da Pasquale Chessa attraverso un suo quadro. Il celebre artista figlio di un muratore e lui stesso inizialmente mastru de muro (come ricorda anche Delogu nel capitolo che lo riguarda)che emigro’ con la moglie americana ebrea Ruth Guggheneim per via delle leggi razziali, amico e collaboratore di Le Corbusier Erno Saarinen. De Kooning tornava spesso ad Orani dove oggi e’ il museo a lui dedicato. Memorabile il suo intervento nel 58 alla facciata della chiesa della Madonna d’Itria che documentiamo.

[ www.orani.it ]
Paolo Modolo sarto, mastru ‘e pannos, e’ introdotto da Chessa e da Niffoi. Il velluto da sempre veste i pastori sardi (vedi la bella foto di Berengo Gardin). Le sue confezioni vestono tra gli altri Cossiga, Sgarbi lo stesso Niffoi e la sua sartoria ad Orani e’ diventata una tappa obbligata per chi vuole un abito su misura dal taglio impeccabile.
Sarto da bambino, costretto dalla poverta’ a fare il minatore per 22 anni, a 49 anni ha riaperto la sartoria e senza mai muoversi dal suo paese (“il cliente deve venire da me”). Certamente ha realizzato le sue aspirazioni.